Nel 1928 Alpago-Novello, fu incaricato dallo stesso Rizzarda di sistemare la collezione di quadri, mobili e oggetti al primo piano di Palazzo Cumano nello stile della “casa-museo” e di studiare per i ferri battuti, destinati al secondo piano dell’edificio, un allestimento in ordine cronologico.
Il piano adibito alla “casa-museo” fu dismesso all’inizio degli anni Settanta in seguito al furto di alcuni quadri e parzialmente riallestito, nel 1996, in occasione di una mostra temporanea sulla collezione Rizzarda.
Il piano che ospitava la collezione dei ferri battuti, dopo numerose manomissioni per cui è andato perduto l’allestimento originario, è stato interamente disallestito in vista dei lavori di ristrutturazione e messa a norma dell’edificio. A conclusione dei lavori, il 9 giugno 2001 la Galleria è stata nuovamente aperta al pubblico con un allestimento curato dall’architetto Ferruccio Franzoia in collaborazione con la direzione musei.
L’edificio si articola su 5 piani tutti attualmente utilizzati come superficie espositiva.
Al piano terra si trovano la biglietteria, un book shop e la sala intitolata al letterato e critico Silvio Guarnieri.
Al mezzanino si trovano 4 sale espositive una delle quali allestita con mobili anni ’20 disegnati da Alberto Alpago-Novello con Ottavio Cabiati, finemente decorati nello stile Déco, una splendida vetrata, quadri e ferri battuti di Carlo Rizzarda. Una seconda sala presenta stucchi e cartelle con paesaggi dipinti ad olio dell’inizio del XIX secolo e conserva tracce della fase più antica dell’edificio. Altri due ambienti possono ospitare mostre temporanee.
I vani del primo piano sono interamente dedicati all’esposizione della “Collezione Rizzarda”, cioè a quelle opere (dipinti, sculture e oggetti d’arte decorativa) acquistate dall’artista e donate da Rizzarda alla città di Feltre affinché costituissero il primo nucleo di un museo delle arti decorative moderne. L’allestimento di questa parte della collezione ha come obiettivo prioritario quello di mettere in evidenza il gusto e la personalità di Carlo Rizzarda il quale, alla pratica artigianale, associò anche un interesse attivo nei confronti dell’arte che lo portò ad acquistare le opere prodotte dai suoi contemporanei. Questo obiettivo è perseguito alternando, senza soluzione di continuità, spazi di ambientazione a spazi più strettamente museali.
In due ambienti viene infatti ricreata l’atmosfera della “casa-museo”: nell’angolo sud – ovest la sala “da pranzo” in radica intarsiata disegnata da Giovanni Muzio secondo un gusto composito tra Rinascimento, Settecento e metafisica novecentesca; nell’angolo nord-est lo studio Déco di Giambattista Gianotti ovattato dalla boiserie scolpita.
Nelle altre sale sono riuniti nuclei omogenei per tipologia: l’arte decorativa con i vetri, le ceramiche, gli smalti; le sculture, i maestri dell’800 e quelli del ‘900. La continuità è garantita da identici riferimenti grafici, dal gioco dei colori nelle pannellature e dall’illuminazione.
Al secondo piano sono stati mantenuti i ferri battuti, come nel vecchio allestimento, ma riorganizzati seguendo criteri a metà strada tra cronologici e tipologici. Rispetto all’allestimento del 1938, è stato dato uno specifico risalto ai singoli oggetti della collezione, accuratamente selezionati ed esposti come pezzi unici mediante l’utilizzo di una speciale illuminazione e di strutture e piani d’appoggio realizzati in acciaio con un design moderno.
Nel salone centrale appliques, steli e cancelli dalle forme sinuose, un tripudio di elementi vegetali e animali, talvolta in associazione alle lattiginose trasparenze dei vetri Cappellin e Toso, gareggiano con gli stucchi delle pareti nel carpire l’attenzione del visitatore. I manufatti sono esposti con larga concessione all’estetica: trionfano simmetrie, raffinate corrispondenze e citazioni dalle biennali monzesi. L’insieme della raccolta costituisce un esempio di documentazione sulla lavorazione del ferro battuto che per completezza e qualità dei pezzi è senz’altro unico in Italia e segna un episodio importante nella storia della arti decorative italiane dell’inizio del secolo.
La Galleria Rizzarda è stata ulteriormente rinnovata nel 2008 – 2009: è stato ristrutturato l’ampio sottotetto e le tre grandi sale sono state adibite a sede espositiva.
Il salone centrale del sottotetto ospita in pianta stabile una parte delle opere della collezione donate alla Galleria, nel 2006, dalla giornalista e critico d’arte di origine feltrina Liana Bortolon.
Si tratta di 89 opere di maestri del ‘900 quali Georges Braque, Marc Chagall, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Orfeo Tamburi, Aligi Sassu, Josè Ortega, Mario Sironi, Primo Conti, Gino Severini, Tullio Pericoli, che spingono l’interesse della Galleria Rizzarda verso la contemporaneità.
La sala ad ovest conserva invece una sezione dedicata agli artisti feltrini del’900: Tancredi, Vittore Bonsembiante, Attilio Corsetti, Rino D’Ambros, Gianpiero Fachin, Francesco Guerra, Bruno Milano, Romano Ocri, Gianni Palminteri, Toni Piccolotto, Giovanni Pivetta, Addis Pugliese, Walter Resentera, Renato Soppelsa. Tale sezione è stata realizzata grazie a donazioni e depositi degli artisti e di loro amici e parenti.
Nella terza sala del sottotetto è ospitato un deposito visitabile contenente le opere della collezione Rizzarda che non erano esposte al pubblico. Da essa si accede al soppalco dove troverà degna sistemazione, in appositi contenitori e cassettiere, la biblioteca specializzata del museo e l’archivio comprendente album fotografici e lastre, circa 1400 disegni di Carlo Rizzarda, documenti e carteggi, compresi quelli del fondo Bortolon.
gallery
Contatti
via Paradiso, 8 – 32032 Feltre (BL)
M: museo@comune.feltre.bl.it
Conservatore: t.casagrande@comune.feltre.bl.it
T: 0439 885215/242(Ufficio Musei, Direzione Musei e informazioni amministrative)
T: 0439 885234 (in orario di apertura del Museo)
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